Michel Roccati è tra le prime persone al mondo che hanno ripreso a camminare dopo una lesione completa al midollo. Nel 2017 l'incidente in moto, poi la sperimentazione in Svizzera. Alcuni elettrodi impiantati nel corpo gli permettono di riattivare i muscoli, comandati attraverso un tablet. A gestire la mole di dati e a perfezionare sempre di più i movimenti c'è l'intelligenza artificiale. "Adesso sono un'altra persona, posso fare tutto quello che facevo prima", spiega Roccati ai nostri microfoni, ripercorrendo la sua storia.
Parte da qui, da un esempio reale dell'IA applicata alle nostre vite, il confronto con istituzioni ed esperti che porterà il Comitato europeo delle Regioni ad approvare un documento sulle sfide dell'intelligenza artificiale per gli enti locali. Relatore di questo parere, che poi atterrerà sui tavoli di Bruxelles, è il governatore Alberto Cirio, a capo della delegazione italiana. “Tante volte i cittadini, pensate per un passaporto, devono fare mille trafile e comunicare alla Pa cose che la Pa sa già”, spiega il presidente. "In questo l'IA ci aiuterà molto". Quattro gli obiettivi strategici: cooperazione tra pubblico e privato, accesso ai dati, sburocratizzazione, formazione dei dipendenti.
"Dobbiamo immaginare un sistema che permetta ai cittadini di relazionarsi con la Pa nel modo più semplice possibile, senza escludere nessuno", aggiunge Don Luca Peyron. Lui è stato il primo a ipotizzare Torino come la casa dell'intelligenza artificiale. Insieme a lui si è collegato all'incontro anche Fabio Pammolli, presidente della fondazione nata ufficialmente lo scorso maggio. La rotta è tracciata: un gruppo di superesperti per il comitato scientifico, bando internazionale per nominare il direttore e piena operatività entro il 2025.
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