FocusTALKS: Don Luca Peyron | La partita dell'AI


Scendere in campo: strategie, lavoro di squadra e una visione autenticamente umana, con macchine come alleate e non avversarie.

Come si scende in campo? Strategie, allenamenti, lavoro di squadra.

La posta in gioco è il presente e il futuro che vogliamo, senza decisioni a tavolino, ma solo in partita, ciascuno con un ruolo, e una visione. La migliore, quella che ci rende autenticamente umani, la vera medaglia da portare al collo.

Umano e macchina, alleati e non avversari.

Con Don Luca Peyron, presbitero e saggista

Sacerdoti e comunicazione nell’era digitale: un percorso di formazione

“Essere preti nell’era digitale: esperienze, sfide e opportunità” è il titolo del corso in tre tappe promosso dall’Ufficio per la Comunicazioni Sociali della Diocesi, in collaborazione con la Formazione permanente del Clero. Gli incontri si terranno il 18 marzo, il 29 aprile e il 27 maggio, in mattinata

La Chiesa di oggi si trova a operare in un contesto sempre più digitale, dove la comunicazione gioca un ruolo cruciale. Una realtà che sfida e interroga anche i presbiteri e il loro modo di esercitare il ministero.

Per fornire strumenti adeguati e provare a rispondere ad alcuni interrogativi nasce il corso “Essere preti nell’era digitale: esperienze, sfide e opportunità”, un itinerario di formazione in tre tappe, promosso dall’Ufficio per la Comunicazioni Sociali della Diocesi, in collaborazione con la Formazione permanente del Clero. Gli incontri si terranno il 18 marzo, il 29 aprile e il 27 maggio presso la Sala Convegni della Curia Arcivescovile di Milano (Piazza Fontana 2), dalle ore 9.45 alle 12.45.

Quali strategie di comunicazione possono essere più efficaci oggi in ambito ecclesiale e pastorale? Come essere presenti, da presbiteri, nel mondo digitale? In che modo i nuovi media possono essere strumenti di annuncio? Sono alcuni degli interrogativi che guideranno il percorso, arricchito dagli interventi di esperti del settore e testimoni diretti.

Questi titoli e relatori degli incontri:

. 18 marzo, “Il contesto comunicativo attuale e i suoi riflessi sulla missione della Chiesa”, interventi di Roberto Bernocchi, docente e pubblicitario, Federico Bianchino, social media manager di ChiesadiMilano, Stefano Trasatti, direttore editoriale di ITL.

. 29 aprile, “Come comunica un sacerdote? Aspetti relazionali e mediatici”, interventi di Juan Narbona, professore di Comunicazione istituzionale presso la Pontificia Università della Santa Croce a Roma, don Marco Ferrari, presbitero diocesano e membro del progetto “La Chiesa ti ascolta”, Stefano Femminis, direttore dell’Ufficio Comunicazioni Sociali.

. 27 maggio, “Il ‘continente digitale’: un luogo di annuncio?, interventi di don Luca Peyron, responsabile dell’Apostolato digitale della Diocesi di Torino, suor Chiara Darrì, religiosa delle Suore di Carità e membro del progetto “La Chiesa ti ascolta”, don Luca Fossati, collaboratore dell’Ufficio Comunicazioni Sociali della Diocesi di Milano.

Tutti gli incontri si concluderanno, per chi lo desidera, con la recita dell’Angelus nella Cappella arcivescovile.

La partecipazione è riservata ai sacerdoti ed è gratuita, ma è richiesta l’iscrizione a questo link. Maggiori info su www.chiesadimilano.it/comunicazionisociali

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L'ologramma di Gesù a Lucerna? Ci si parla, ma si resta soli

 Riprendiamo la questione dai fondamenti: l’esistenza di Dio e la possibilità di dialogare con Lui. Ecco che rischi si corrono con l'Intelligenza artificiale

«Un ambito particolarmente rilevante che determina il cambiamento epocale è quello degli enormi salti che si stanno verificando nello sviluppo scientifico e nelle innovazioni tecnologiche. Non possiamo ignorare oggi l’avvento della transizione digitale e dell’intelligenza artificiale, con tutte le sue conseguenze. Questo fenomeno ci pone davanti a domande cruciali». Così papa Francesco alla plenaria del Dicastero per la cultura e l’educazione. A Lucerna, nella chiesa cattolica più antica della città, è stato installato un ologramma di Gesù dotato di intelligenza artificiale. I fedeli – per giunta in un confessionale, possono condividere le proprie preoccupazioni ricevendo risposte dal Gesù digitale. Il caso è emblematico perché a proporre il chatbot è una parrocchia cattolica, non una start up.

Riprendiamo la questione dai fondamenti: l’esistenza di Dio e la possibilità di dialogare con Lui. Nella teologia cattolica ciò è reso possibile grazie alla rivelazione divina e al ponte stabilito in Cristo, che rende accessibile questa comunicazione. A partire di qui si introducono due casi. Primo caso: dialogo con un personaggio storico. Qui il problema è prevalentemente epistemologico: una macchina potrebbe interpretare e riprodurre correttamente il suo pensiero? Se la risposta è sì, essa diventerebbe un valido strumento didattico, in grado di fornire informazioni coerenti con l’autore originale. La condizione necessaria per accettare un tale sistema è che esso sia fedele al pensiero del personaggio. Secondo caso: il dialogo con Cristo. Se l’obiettivo è un dialogo informativo, le considerazioni rimangono simili a quelle del primo caso. Tuttavia, se il dialogo ha uno scopo spirituale, ed è difficile che la confusione non ci sia, è un guaio. Qui il dialogo non è solo informativo, ma anche performativo, ossia capace di trasformare interiormente una persona sul piano spirituale. Affinché un dialogo sia performativo, è indispensabile la presenza di un “altro” reale e distinto da sé, una condizione che una macchina non può soddisfare, anche se si accettasse l’illusione che lo faccia.

L’immersione offerta dal sistema – la capacità di farci credere che l’esperienza sia reale – rischia di sostituire le autentiche esperienze spirituali con una simulazione. In questo processo, il vero mediatore, Cristo, viene rimpiazzato dalla macchina, che diventa un medium ingannevole. Questa dinamica richiama gli idoli: un tempo muti, oggi parlano, ma rimangono immagini prive di autenticità e vita. In definitiva, si rischia di perdere il legame autentico con il divino, sostituendolo con una finzione tecnologica. Neil Postman ci aveva ben avvertito di come non esista tecnologia che non sia frutto di un compromesso e che non determini, nel suo uso o nella sua distribuzione, dei compromessi. L’intelligenza artificiale è talmente stupefacente che rischia di farci dimenticare come, essendo una tecnologia, comporta tali compromessi. Maggiore è la meraviglia, minore la nostra propensione a farci domande scottanti. Pensiamo al motore a scoppio e il mondo tossico che esso ha generato. Quali compromessi ci chiede una tecnologia generale, trasformativa, dagli effetti spesso irreversibili? Ed essi valgono la scelta?

Stupefatti da cosa l’intelligenza artificiale fa, ci chiediamo: cosa disfa? L’idolo non libera, crea dipendenza. La sua illusione più grande è farci credere che qualcuno si stia occupando di noi, quando in realtà rimaniamo soli. Delegare anche il senso religioso e la ricerca interiore a una macchina, invece di promuovere in ciascuno la capacità di uscire dal proprio ego per incontrare l’altro o un Altro, non ci rende meno umani? «Chiedo ai centri di ricerca delle nostre Università che si impegnino a studiare l’attuale rivoluzione in corso, facendo luce sui vantaggi e sui pericoli», chiosa il Papa. Mi permetto di aggiungere: a chi ha responsabilità, soprattutto pastorali, di non essere ingenui. Formare oggi fa rima con salvare.


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I protagonisti della III° Edizione del AI & VR Festival – Multiverse World 2024. Intervista a don Luca Peyron

 


𝗔𝗜 & 𝗩𝗥 𝗙𝗲𝘀𝘁𝗶𝘃𝗮𝗹 - 𝗠𝘂𝗹𝘁𝗶𝘃𝗲𝗿𝘀𝗲 𝗪𝗼𝗿𝗹𝗱 - 𝟮𝟬𝟮𝟰, manifestazione unica nel panorama italiano ed europeo con al centro le nuove tecnologie legate al mondo dell'intelligenza artificiale e della virtual reality.

L'evento è un'opportunità di confronto e dialogo tra i principali stakeholders e decision makers dal mondo delle istituzioni, delle imprese e delle università. Ideato e promosso dall'𝗔𝗡𝗚𝗜 - 𝗔𝘀𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗡𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗚𝗶𝗼𝘃𝗮𝗻𝗶 𝗜𝗻𝗻𝗼𝘃𝗮𝘁𝗼𝗿𝗶

Uomini e Profeti I Il Festival Biblico tech 2024

Festival Biblico tech 2024, dedicato al tema dell'innovazione tecnologica. 


Con Roberta Rocelli, direttrice generale del Festival Biblico, don Luca Peyron, teologo e direttore dell'Apostolato Digitale, Carola Frediani, giornalista, esperta di sicurezza informatica e di diritti umani. Con Felice Cimatti.

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