A Villastellone: comunità umana e comunità virtuale.

Nel 1949 nasceva l’ACEC – Associazione Cattolica Esercenti Cinema – con l’obiettivo di coordinare, tutelare e promuovere le Sale della Comunità, strutture polivalenti che agiscono in ambito ecclesiale per sviluppare una pastorale della cultura attraverso il linguaggio audiovisivo. Film, ma anche rappresentazioni teatrali, concerti e qualsiasi spettacolo o forma di intrattenimento capace di radunare una comunità.

Il 2019 è quindi l’anno delle celebrazioni per il settantesimo anniversario dell’associazione. E tra i festeggiati c’è anche il Cinema Jolly di Villastellone, una sala da centottanta posti per un paese di quasi cinquemila abitanti, fedele affiliato all’ACEC che quest’anno vede compiersi anche il suo ventesimo anno di attività
dopo la ristrutturazione che ne consentì la riapertura. Una coincidenza che sia stato scelto come una fra le settanta sale di tutta Italia in cui, da marzo a novembre, si sta celebrando l’anniversario dell’associazione attraverso l’iniziativa “Costruiamo la comunità – dai social network alla comunità umana”.
A Villastellone il programma si svilupperà in cinque serate, sempre di giovedì, tra ottobre e novembre. Nella serata di apertura, il 10 ottobre alle ore 21, interverrà don Luca Peyron, docente universitario di Teologia dell’innovazione, chiamato ad affrontare il tema della complessa interazione tra comunità umana e comunità virtuale. Don Peyron dialogherà con don Mauro Grosso, viceparroco, con il sindaco Francesco Principi, con l’assessore all’istruzione e alla cultura Caterina Nicco e con i volontari che gestiscono il cinema.
Nelle serate successive – 17 e 24 ottobre, 7 e 14 novembre – saranno proiettati alcuni film che raccontano diversi modi di vivere e costruire la comunità. Tutte le proiezioni inizieranno alle 21.

"Con questo programma - spiegano gli organizzatori - il cinema Jolly vuole affermare di essere una realtà tutt’altro che spenta, nonostante il fortissimo potere di attrazione che i vicini multisala hanno sul pubblico, e impegnarsi a vivere sempre di più la propria vocazione di Sala della Comunità".

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