Il parroco e i giovani geni dell´intelligenza artificale

Emirati Arabi, Abu Dhabi. Austria, Schiedlberg. Italia, Torino. Sono state solo le tre le sedi fisiche scelte per una competizione mondiale di intelligenza artificiale tra studenti a cui hanno partecipato 330 ragazzi provenienti da 23 nazioni, divisi in 38 gruppi. Ma per Torino la sfida non è partita da un laboratorio di ricerca universitario. Gli studenti hanno fatto base nei locali messi a disposizione dalla Parrocchia della Madonna di Pompei, alla Crocetta, guidata da don Luca Peyron, convinto dell´importanza della sfida digitale per lo sviluppo della società. Spazi allestiti come laboratorio per l´intelligenza artificiale dove un gruppo di giovani brillanti, tra cui alcuni neo laureati con il massimo dei voti, hanno potuto partecipare a questa sfida mondiale e vincerla emergendo su 3000 coetanei che avevano partecipato alle selezioni. «È la prova di quanto sia necessario unire le forze tra università e società civile. Credo sia essenziale procedere con il progetto dell´Istituto Italiano per l´Intelligenza Artificiale. Non pasta potenziare l ´università - sottolinea don Peyron - serve immaginare anche percorsi esterni.» Il prete sta provando ad allestire un laboratorio dove mettere a dispozione le macchine necessarie per questo tipo di ricerche: il Pompei Lab. In questo caso è stato possibile con il supporto di Npo Torino e Gruppo Scai che hanno fornito materiale tecnologico. «Abbiamo docuto presentare un progetto di gestione dei dati per l´analisi di segnali provenienti da ellettroencefalogramma - racconta Arianna Di Bernardo, una delle campionesse - ad esempio per riprodurre le parole che pazienti affetti da Sla non riescono a pronunciare.»


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