Presidente, sul territorio della Circoscrizione 1, insieme alla zona collinare, si concentra il ceto medio-alto della città, ma anche l’area dove, nonostante la poderosa rete di Comune, Diocesi e numerose associazioni, permangono gravi problemi di marginalità sociale: decine di senza dimora continuano a dormire sotto i portici e nelle vie del centro città. Quali azioni è necessario mettere campo?
Sul tema delle persone senza dimora abbiamo recentemente avuto un incontro con l’assessore al Welfare Jacopo Rosatelli. Come lei accennava la rete di Comune, Diocesi e associazioni riesce a prendere in carico molte situazioni con percorsi che superano i dormitori, che come tutti sappiamo non costituiscono la soluzione, se non nell’immediato. Tuttavia in Centro città ci sono ancora circa 100 persone che continuano a dormire in strada, ed è chiaro che con le temperature in picchiata si può arrivare alla tragedia.
Di queste circa 50 in genere sono persone straniere respinte alla frontiera con la Francia e che quindi gravitano su Torino, perlopiù in maniera transitoria. Ci sono poi circa altre 50 persone, sia italiane che straniere, in situazione di grave marginalità sociale con seri problemi di tipo sanitario, psichiatrico o legati al consumo di sostanze stupefacenti. Con loro l’approccio è molto difficile in quanto non accettano neanche i volontari. È necessario comunque uno sforzo ulteriore da parte delle istituzioni per trovare percorsi anche per loro. Deve esserci sempre un approccio inclusivo. Allo stesso tempo, nel rispetto assoluto delle persone, è comunque opportuno verificare lo stato di igiene degli accampamenti e mettere in campo azioni di pulizia. Come Circoscrizione riteniamo che si debba potenziare il sistema di prevenzione, perché quando si arriva in strada spesso è ormai troppo tardi. È necessario un lavoro capillare di attenzione alle famiglie che perdono il lavoro o cadono in un tunnel, specialmente ora per le conseguenze della pandemia.
Quali sono le «periferie» del Centro città?
In primo luogo l’area delle Case di edilizia popolare di via Arquata. La situazione è certamente migliorata rispetto al passato anche se permangono condizioni di disagio nelle abitazioni verso la ferrovia. Alcuni giardini e stabili versano in stato di degrado e abbandono. Si nota come laddove i condomini sono gestiti bene non sorgono problematiche di ordine, igiene e sicurezza. Ci sono per esempio famiglie Rom bene integrate. Le case popolari di via San Massimo, angolo via Giolitti, grazie ai diversi interventi compiuti anche da parte dei servizi sociali negli anni, non registrano particolari problemi. Le case popolari di via Garibaldi, angolo corso Palestro, necessitano, invece, di urgenti lavori di manutenzione da parte di Atc. Siccome la competenza è regionale è difficile da parte nostra intervenire ma continueremo a monitorare la situazione. Ci sono poi situazioni di fragilità nella zona di San Secondo a cui fa fronte la rete del volontariato con il sostegno delle parrocchie. A Madonna di Pompei è certamente virtuoso il progetto promosso dal parroco don Luca Peyron del «Pompei Student Lab» per gli universitari, ma soprattutto della sinergia con il Sea (Servizio emergenza anziani) per mettere insieme i giovani e gli anziani. Proprio il Sea nella Circoscrizione 1, in rete con le parrocchie, svolge un importante compito di accompagnamento per i tanti anziani che vivono soli.
È, quindi, fondamentale attivare reti e un sistema di prevenzione che vada ad affiancarsi alle politiche sociali di competenza dell’amministrazione comunale, senza sostituirsi.
In merito alla viabilità, al traffico e all’inquinamento nella zona del Centro quali soluzioni proponete? E cosa pensa della Ztl (Zona a traffico limitato) attualmente sospesa per la pandemia?
Insieme al coordinatore della Commissione Mobilità abbiamo inviato una lettera all’assessore alla Viabilità Chiara Foglietta per segnalare il problema del traffico in centro-città a dicembre e nel periodo natalizio, chiedendo in particolare il potenziamento del servizio pubblico. In particolare abbiamo chiesto di ripristinare, anche su sollecitazione di numerosi cittadini anziani, le linee Star 1 e Star 2 che attraversavano il Centro e che sono state soppresse. Già gli ultimi fine settimana di novembre e il primo di dicembre hanno registrato caos con picchi di traffico, code e auto ovunque.
Proponiamo inoltre, in particolare in merito alla movida, di rendere il parcheggio a pagamento nelle zone blu anche nelle ore serali di venerdì, sabato e domenica. Le vetture nei week-end vengono posteggiate in ogni dove contribuendo ad ostruire passi carrabili e il servizio pubblico: spesso i tram restano bloccati.
In merito alla Ztl i dati ci dicono che questa misura non incide nulla sulla miglioramento della qualità dell’aria. Ritengo quindi ci siano altri metodi per disincentivare il passaggio delle auto in centro-città, come pedonalizzare alcune piccole aree soprattutto nei pressi delle scuole. Certamente è doveroso un lavoro di concertazione che coinvolga i commercianti e i residenti.
Spesso si parla della sfida di portare la cultura in periferia ma come intervenire perché le iniziative culturali siano presenti anche nei quartieri di Centro e Crocetta?
La Coordinatrice della Commissione cultura, vicepresidente della Circoscrizione, Ilaria Gritti, si sta occupando di questo tema in maniera molto dinamica, in particolare contribuendo a dare voce a tutte quelle realtà che non hanno una valenza cittadina.
Tra i punti del programma presentato dalla lista civica «Torino Domani» c’è la transizione energetica anche in relazione ai fondi del Pnrr. Quali azioni proponete in merito?
Nei nostri quartieri sono carenti le aree verdi, a parte quelle in aree limitrofe, come il Parco del Valentino. Anche in considerazione del Pnrr intendiamo valorizzare gli spazi verdi esistenti e aumentarli, per esempio all’interno dei condomini fornendo un contributo in termini di consulenza professionale. Stiamo pensando anche a manifestazioni per il potenziamento del verde, come avviene in altri quartieri della città.
La vera sfida, come accennava, è quella della transizione energetica. C’è tutto il tema della termovalorizzazione e dell’adozione di soluzioni tecnologiche per cercare di ridurre le emissioni di CO2. Tutto ciò insieme ad un cambiamento culturale: intendiamo mettere in campo azioni per incoraggiare, per chi può, gli spostamenti a piedi o in bicicletta: è anche un modo per favorire allo stesso tempo stili di vita sani.
Infine siamo favorevoli ad incentivare le «Comunità energetiche», o in autoproduzione con il fotovoltaico (pannelli solari sui tetti), concepite con edifici pubblici che si pongano come coordinatori di progetto curando la burocrazia per tutti.
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