Dopo l'annuncio del ministro delle Imprese Urso, a giorni dovrebbe essere licenziato lo statuto. Dovrebbe sorgere in corso Settembrini.
uesta potrebbe davvero essere la volta buona. A sorpresa il ministro delle Imprese Adolfo Urso, intervenendo all'inaugurazione dell'anno accademico del Politecnico lo ha annunciato, prendendo alla sprovvista anche lo stesso rettore Guido Saracco. Dopo anni di attesa, il Centro per l'intelligenza artificiale di Torino, partirà.
La sede
La struttura dovrebbe avere un budget di 20 milioni di euro l'anno e potrebbe sorgere in corso Settembrini, accanto al Competence center, in una ex area Fiat in zona Mirafiori. Il condizionale è d'obbligo perché da oltre un anno si attende lo statuto. Risale a giugno 2022 l'ultimo annuncio. Entro l'estate sarebbe stato definito, insieme ai nomi di chi avrebbe guidato l'istituto. D'altra parte, la gestazione del centro è piuttosto lunga. Risale al 2020, quando l'allora ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio annunciò il progetto di una rete di centri dedicati all'intelligenza artificiale. In un primo tempo Torino avrebbe dovuto ospitare il principale, poi era stato delimitato ai temi dell'automotive e dell'aerospazio. Ora, dopo oltre un anno di silenzio, l'annuncio di Urso, che segue di poco quello del collega di governo Giorgetti, che a Cernobbio aveva fatto sapere che l'esecutivo era al lavoro sul dossier.
Il tecno-umanista
Ci crede don Luca Peyron, uno degli animatori del progetto. Coordinatore del primo apostolato digitale italiano, e fautore del tecno-umanesimo, ha partecipato alla stesura del primo testo dello statuto ai tempi del Governo Draghi: etica ed economia, dice, saranno al centro dell'attività della nuova struttura. Fiduciosa anche la responsabile Intelligenza artificiale del Politecnico di torino, Barbara Caputo. “Finalmente - sottolinea - ci siamo”. Positive anche le imprese, con il presidente di Confindustria Piemonte Marco Gay e quello dell'Unione industriali Torino che commentano: "Le imprese che sono pronte a raccogliere questa sfida e a farla diventare un'opportunità concreta".
Qualcosa è cambiato
D'altra parte in quest'ultimo anno qualcosa è cambiato. Con l'avvento di Chat GPT e dell'intelligenza artificiale generativa, che hanno invaso il mercato da gennaio in avanti, la percezione generale è cambiata e anche la politica ne ha preso atto.
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